Prima la comunità: nasce il movimento
30 gennaio 2020
Insieme per il benessere di ogni persona
Dal 2014, la Casa della carità, insieme alla Fondazione Santa Clelia Barbieri e con tante altre realtà italiane, pubbliche e del privato sociale, è impegnata in un percorso di riflessione sulla promozione delle cosiddette “Case della Salute”, con l’obiettivo di promuovere un movimento culturale con una forte valenza politica sul tema della salute, che sia capace di incidere con iniziative legislative concrete nell’ambito della salute.
Obiettivo che si è concretizzato nel gennaio 2020, con la nascita del movimento nazionale “Prima la comunità” che, attraverso la continua interlocuzione con chi decide per la collettività, gli amministratori locali, con chi legifera per il bene di tutti e chi governa le Regioni e il Paese, vuole promuovere un nuovo modello di welfare, trasformando in energia politica le risorse di tante realtà locali, piccole e grandi.
Il movimento “Prima la comunità” raccoglie infatti l’esperienza, lunga ormai diversi anni, di confronto, di aggregazione e di lavoro concreto (riflessione, ricerca scientifica, buone prassi, sperimentazione) di alcuni soggetti della sanità pubblica e del terzo settore, che si sono interrogati sul ruolo delle “case della salute”, come strumento per superare una visione ospedalocentrica della sanità, e tornare a dare protagonismo alla comunità. In una visione che vede la salute non solo come la somma di tante singole prestazioni sanitarie, ma come la presa in cura della persona nella sua interezza, è la comunità il vero contesto per garantire il benessere dei suoi cittadini, attraverso la creazione di una rete che comprende la famiglia, la scuola, l’ospedale, i servizi sociali e sanitari, la cultura, le agenzie sportive, i luoghi di aggregazione.
Del movimento fanno parte numerosi soggetti, diffusi su tutto il territorio, che ogni giorno si occupano di benessere e di cura con particolare attenzione per i migranti, i bambini, gli anziani, i malati, le persone in emergenza abitativa, i senza dimora, i sofferenti psichici, le vittime della tratta.
Il 30 gennaio 2020 a Roma tutte queste realtà hanno ufficialmente dato vita al movimento “Prima la comunità” godendo del particolare impulso di Fondazione con il Sud che ha favorito il dialogo con molta operosità pensante e creativa delle regioni meridionali, creando un interessante e forse inedito dialogo tra il Nord e il Sud del Paese.
Sul piano operativo, tra i percorsi che è pensato di organizzare, c’è quello per una formazione condivisa e trasversale ai diversi saperi, per la crescita di operatori sociali e sanitari attrezzati alla complessità, capaci di “sconfinare” senza irrigidirsi nei propri ruoli e nelle proprie competenze, propensi a sperimentare. Altro punto importante è quello della ricerca, intesa come verifica sul campo delle buone prassi, come la casa della salute o il budget di cura.
Accanto a questi due elementi, altrettanto importante è quello che riguarda la proposta politica del movimento, che vuole essere immissione di nuova energia, capace di trasformare le diverse esperienze, vissute o studiate, in stimolo a pensare per chi decide l’organizzazione dei servizi e l’erogazione dei fondi