2022: auguriamoci di non smettere di organizzare la speranza
Lo scorso anno chiudemmo il 2020 con l’iniziativa “Salute al nuovo anno”, con decine di interventi a sostenere le nostre richieste di maggiori investimenti per la medicina territoriale e i servizi di prossimità, a partire dalle Case della comunità da intendersi come luoghi sociosanitari di promozione della salute e della presa in cura della persona. Dodici mesi dopo, ci ritroviamo con tanti passi avanti fatti nel cammino associativo che abbiamo percorso insieme come Prima la comunità.
L’esigenza è sempre quella di cambiare il paradigma, dalla sanità alla salute, che ci ha visto diventare custodi di molte parole impegnative, come comunità, prossimità, casa. Noi abbiamo investito questo impegno di un sogno, forse di un’utopia, che spesso viene contraddetta dalle attuazioni dei decisori, ma è un’utopia che ha disseminato lungo il nostro percorso tracce di speranza vera.
Allora il Natale appena trascorso, al di là della fede o delle posizioni, porta sempre con sé una sorpresa, cioè quella di essere sollecitati tutti a riscoprire la gioia di un bimbo che nasce, di una speranza che germoglia restituendoci il senso più profondo dell’essere noi stessi animatori e portatori di speranza.
Cerchiamo di continuare così: personalmente auspico che il 2022 sia ancora carico di un silenzio che non smette di far vivere una dinamica di contemplazione pur nella precarietà, nella fatica, nei sentimenti di indifferenza. Questa continua tensione interiore la dobbiamo alimentare con il cammino comune. Quindi l’augurio per il nuovo anno è di non smettere mai di organizzare la speranza.
Auguri a tutti.
don Virginio Colmegna, presidente Prima la comunità