L’Alleanza per le Case della comunità ha incontrato Agenas: ascolto e interesse per le questioni da noi sollevate
Si è svolto ieri, mercoledì 19 giugno, a Roma un incontro tra la neocostituita Alleanza per le Case della comunità e Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (nella foto il direttore generale, Domenico Mantoan), che ha prontamente colto la nostra richiesta inviata solo pochi giorni prima.
Questo ci è sembrato un segnale importante perché dimostra che l’Alleanza costituisce un pensiero e una proposta che nascono dal basso, da un pezzo significativo della società civile e che, forse, non è ignorabile.
Nel corso dell’incontro che giudichiamo positivo – considerandolo un primo appuntamento che, stante l’interesse e la disponibilità di Agenas, dovrebbe avere un seguito – abbiamo presentato la nostra idea di Casa della comunità, evidenziando alcuni aspetti ai quali, secondo noi, andrebbe dato maggiore impulso e la definizione di strumenti più incisivi per la loro concreta applicazione.
Ci riferiamo, in particolare, all’effettiva realizzazione della partecipazione, della co-progettazione e della co-programmazione.
Così come non sono state sottaciute alcune criticità contenute nelle Linee guida per l’applicazione del DM 77 nelle Case della comunità, a partire dalla debolezza della presenza dei servizi sociali (come si fa altrimenti l’integrazione), alla non obbligatorietà della presenza dei Medici di medicina generale, all’allineamento verso il basso dei parametri attinenti al numero di operatori necessari all’interno della Casa stessa.
Abbiamo potuto illustrare il lavoro di formazione e di organizzazione territoriale che alcune delle organizzazioni dell’Alleanza stanno effettuando già ora in diverse regioni e province, attraverso un impegno diretto in particolari esperienze pilota che stiamo studiando e valutando nel nostro Laboratorio nazionale per l’innovazione nelle Case della comunità.
È stato anche sottolineato il prezioso ruolo del Terzo settore nell’informazione dei cittadini, nella prevenzione e nell’andare verso le persone in difficoltà socio economica, che solo la vicinanza delle associazioni, anche nei piccoli Comuni, può sostenere.
Abbiamo riscontrato “ascolto” e “interesse” per alcune delle questioni poste lasciandoci con l’intento di approfondire questi temi.