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Linee di indirizzo per l’attuazione del modello organizzativo delle Case della Comunità hub elaborate da Agenas: il nostro commento

Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha emesso il 18 giugno le “Linee guida per l’attuazione del modello organizzativo della Case della Comunità Hub”, risultato di un lavoro di gruppo che è citato in premessa dove peraltro la rappresentanza del Terzo settore si esaurisce con la sola presenza della Comunità di Sant’Egidio

Vale la pena approfondirne il contenuto collegandolo magari anche con il “Documento di indirizzo” dello scorso dicembre contenente indicazioni per la promozione della partecipazione/co-produzione dei pazienti, dei cittadini e della comunità nell’ambito delle Case della comunità.

Se nel documento di dicembre si apre lo spazio per una riflessione ad ampio raggio su determinanti sociali della salute, in quest’ultimo si pone l’attenzione alla questione della organizzazione dei servizi sanitari. Al di là di ovvie differenze con la nostra ipotesi di lavoro (vedi il documento completo elaborato dalla nostra associazione) vi sono elementi su cui porre l’attenzione per immaginare percorsi possibili di incontro.

Ne rileviamo alcuni citando direttamente dal documento:

  • le Case della comunità hub sono intese come parte integrante dell’identità della comunità, un luogo di partecipazione e di valorizzazione di tutte le risorse presenti, in cui si possa sviluppare il coinvolgimento dei cittadini fino a intraprendere percorsi di co-programmazione e co-progettazione. In questa accezione, la Casa della comunità hub include sia i servizi erogati direttamente dal Servizio sanitario sia quelli erogati da altri attori come Enti locali, farmacie dei servizi e di comunità, reti sociali e di volontariato appartenenti al Terzo settore. La Casa della comunità hub, così intesa, diventa il luogo nel quale si organizza e ricompone l’insieme dei servizi e delle attività offerte da tutti gli attori che si prendono cura della salute delle persone e della comunità nel suo territorio di riferimento; (pag. 8)
  • La Casa della comunità hub rappresenta uno dei nodi, insieme alla Casa della comunità spoke, della più ampia rete di offerta dei servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali e, al tempo stesso, è parte dei luoghi di vita della comunità locale del territorio su cui insiste; (pag. 8)
  • La partecipazione della comunità e la co-produzione si possono sviluppare creando nuove dinamiche di comunicazione e coinvolgimento della popolazione all’interno di processi di promozione della salute, prevenzione e cura. Nella Casa della comunità hub la comunità di riferimento può trovare le risposte ai bisogni di salute, ma anche spazio per progettualità partecipate. Si intendono progettualità costruite in una prospettiva anche preventiva, pensate per contribuire a mantenere la popolazione in salute, da professionisti che dialogano con la comunità e le diverse forme di rappresentanza dei cittadini, a partire dalle associazioni degli esperti per esperienza, per progettare nuovi servizi o riorganizzare quelli storici, in funzione di quelli che sono i bisogni e le esigenze emergenti nel territorio; (pag. 12)
  • Questo si realizza con la presenza e l’individuazione nella Casa della comunità hub dei professionisti competenti nel lavoro di comunità, nel lavoro di rete e attraverso l’organizzazione di tavoli di confronto, permanenti o temporanei, tra enti pubblici, associazioni del Terzo settore, che possano sviluppare, tra l’altro, sinergie e risposte innovative; (pag. 13)

Ci sono sguardi trasversali su cui vale la pena approfondire significati e soprattutto operatività come quello delle reti, del ruolo del sociale e del monitoraggio.

Cogliamo certo un’attenzione quasi esclusiva agli elementi organizzativi della sanità e ancora una volta una scarsa presenza autorevole degli enti locali. Ma questi sono temi che ci appartengono e ci contraddistinguono sia sul campo nel favorire e realizzare esperienze unitarie, sia sul piano del confronto politico e istituzionale.

Come abbiamo fatto con Agenas, con cui ci siamo confrontati insieme con le sigle che hanno con noi dato vita alla Alleanza per la Casa della comunità, dove ci si è presentati uniti con una nota che questi elementi mette bene in evidenza.

Nulla di ciò che succede attorno a noi ci deve lasciare indifferenti: soprattutto quando intervengono le istituzioni.

Il valore del nostro lavoro si sposta sul campo oltre che sui possibili contributi teorici ed è impegnato a dimostrare che sono possibili strade diverse che abbiano al centro comunque le persone, gli ultimi in primo luogo, valorizzando contesti e risorse della società civile.

Il nostro Laboratorio per l’accelerazione dell’innovazione è un tassello importante che va oltre le stratificazioni (sanitarie, delle patologie) per costruire profili di salute in cui il contesto, la storia, la cultura e l’opportunità si confrontano e si alleano. Gli approcci tecnocratici e i modelli formali non hanno vita se non considerano questi aspetti.

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