Alleanza per la Casa della comunità: «Creiamo luoghi dove la comunità si prende cura del benessere di ognuno»
Una Alleanza per la Casa della comunità che ha l’obiettivo di creare le condizioni affinché si diffondano nel Paese delle “autentiche” Case della comunità, così come sono previste dal PNRR e dal DM 77/22.
Mercoledì 19 giugno, a Roma, si è tenuto il primo appuntamento che ha riunito i promotori dell’Alleanza, sette realtà di tutto il territorio nazionale che, a loro volta, sono già espressione di reti e aggregazioni di soggetti: Prima la comunità, ACLI, Cittadinanzattiva, CNCA, CSVNet, Forum diseguaglianze diversità, Movi.
L’idea di “autentica” Casa della comunità proposta dall’Alleanza consiste nel promuovere alcuni principi, che dovrebbero essere alla base dell’istituzione di ogni Casa della comunità, così come è stata intesa dal legislatore. Tra questi:
- non c’è un unico modello di Casa della comunità, ma ogni territorio deve essere protagonista di un’operatività che preveda la progettazione di spazi e funzioni, la formazione del personale, l’individuazione delle reti e delle risorse presenti nella comunità con il relativo coordinamento;
- il coinvolgimento attivo delle risorse umane non solo sanitarie per uno scarto culturale secondo cui la salute e il benessere di ogni persona non dipendono solo dall’assenza di malattia, ma da quelli che l’OMS definisce i determinanti sociali di salute;
- il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti del Terzo settore, dato anche il loro ruolo di vicinanza e conoscenza dei bisogni dei cittadini.
Durante gli interventi è stata chiarita la strategia di sviluppo della Casa della comunità, da intendere come un acceleratore di innovazione che – basandosi su profili di salute di comunità partecipati – può contribuire a ridefinire i budget di comunità attraverso azioni e progetti concreti che rispondano ai bisogni con azioni preventive, garantendo equità, elevando la qualità della salute e delle relazioni sociali, favorendo la cooperazione interna al sistema dei servizi con risorse attive impegnate ad accrescere l’autonomia delle persone, la coesione sociale, l’interesse sui temi della salute e del benessere.
La sfida possibile è cioè quella di garantire il diritto di cittadinanza a ogni persona assicurando pari dignità e domiciliarità per tutto l’arco dell’esistenza e nelle diverse condizioni ed esigenze di protezione.
Gli interventi hanno evidenziato le caratteristiche valoriali e le necessarie attenzioni organizzative di una “autentica” Casa della comunità fino a delineare una sorta di carta di identità costituita da sei punti:
1) “Andare verso”
2) “Cercare chi non arriva”
3) Sviluppare una visione condivisa di salute globale nella comunità
4) Rendere operativo la sostenibilità tecnica, sociale ed economica
5) Favorire il protagonismo della persona
6) Favorire il protagonismo della comunità
Si tratta di principi che partono da un’idea di salute come disegno globale di comunità dove tutti i determinanti di salute sono coordinati e monitorati. La sfida di una “Alleanza per la Casa della comunità” ha proprio questa finalità di favorire e sostenere un disegno di sviluppo di comunità integrale, secondo i principi OMS dello “One Health” e dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
L’incontro ha infine aperto alla possibilità di costituire alleanze strategiche e operative nei diversi contesti regionali e locali, oltre a ribadire la necessità di di mettere in comune buone pratiche e ad accompagnare percorsi comuni nei diversi territori.
PER RIVEDERE L’INCONTRO: