Confronto con FNOPI sull’impianto della “Casa della comunità”
Costruire alleanze attraverso la condivisione di valori comuni e di possibili esperienze sul campo è tra gli obiettivi strategici dell’associazione Prima la comunità. In questo contesto si colloca lo scambio con la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI). Dopo un primo incontro a fine luglio, a settembre c’è stato un confronto approfondito sull’impianto di “Casa della comunità” proposto dalla nostra associazione, sul quale la FNOPI ha espresso consenso sia nelle sue linee generali sia sull’impianto operativo.
Il tema è tra le priorità della Federazione oltre che del PNRR. È infatti la condizione organizzativa che dà forza e legittimità operativa alla figura dell’Infermiere di famiglia e di comunità, per il quale è stato definito un profilo di competenza innovativo e coerente con un disegno che parte dalla persona e da una comunità partecipata.
Il confronto si è soffermato su due temi dirimenti per il futuro:
• La collocazione della figura infermieristica nel sistema delle cure con attenzione alla domiciliarità e alla prossimità da una parte e, dall’altra, alla sua valorizzazione nell’ambito del lavoro di squadra, avendo orientato in questo senso la proposta organizzativa ai decisori politici e Istituzionali. Certamente il tema interessa direttamente anche il sistema di governance della Casa della comunità. L’intento è dare spazio nel documento generale sulla Casa della comunità all’aspetto del funzionamento dei gruppi professionali con l’accentuazione del lavoro di squadra e le modalità concrete di relazione (basate sui principi dell’alleanza e della complementarietà)e di definizione delle responsabilità;
• Altro tema è quello della formazione di base e specialistica della figura infermieristica, da affrontare sia nei suoi aspetti quantitativi (oggi c’è una forte carenza di infermieri “al punto che – secondo l’associazione – programmi come quelli del Piano della cronicità e quello dell’assistenza domiciliare si presentano irrealizzabili nel breve periodo”) che nei contenuti (a oggi prevalenti quelli dell’acuzie e dell’ospedale) e nello sviluppo del percorso formativo.
L’impegno è di predisporre una proposta che sistematizzi questi temi in modo da portarli all’interno del dibattito aperto sulle Case della comunità e, soprattutto, sostenerli ai vari livelli istituzionali.
E come Prima la comunità abbiamo chiesto di poter avviare confronti diretti con i livelli Ordinistici Provinciali e Regionali sia per agire in modo coordinato sulle istituzioni, sia per esserci laddove si aprissero spazi per sperimentazioni concrete di Case della comunità, anche in considerazione di quanto prevede il PNRR.